Anniversario 50 anni De Rossi Vittoriano Srl, con voi, grazie a voi

Anniversario 50 anni De Rossi Vittoriano Srl, con voi, grazie a voi

 

Paderno Dugnano, 12 luglio 2022: la De Rossi Vittoriano Srl compie 50 anni e festeggia una bella storia di sviluppo e successi.

La festeggia insieme agli amici, colleghi, dipendenti, fornitori, clienti, amministratori delle istituzioni pubbliche e private con cui ha percorso parti di questo cammino, condividendo problemi e speranze, visioni e scommesse, volontà e lavoro.

“Grazie a tutti i nostri compagni di viaggio”.

Da Padova a Milano, per realizzare un sogno
La De Rossi Vittoriano Srl inizia con una storia di piccolo, quotidiano eroismo all’italiana. Quello di una famiglia padovana che alla fine della Seconda Guerra mondiale cerca il riscatto da una condizione modesta, facendo leva sull’orgoglio per il lavoro fatto bene e sull’ingegno e la tenacia di un bambino che “da grande” voleva fare il meccanico e da grande lo ha fatto “in grande”.

In mezzo, per Vittoriano un impegno costante e senza sconti, di giorno in cantiere e di sera alla famosa scuola di Belle Arti Pietro Selvatico di Padova – dove il padre lo iscrive sognando per lui un futuro nobile da stuccatore e dove lui trascura ornato per darsi alla geometria. Lo farà ancora, qualche anno più tardi, nel nuovo istituto dell’hinterland milanese dove la famiglia si trasferisce nell’ottobre del ’54 per cogliere quelle opportunità di impiego che il Veneto “bianco” e chiuso di quegli anni negava ai più.

A Milano il lavoro arriva subito e, intanto, tutti concorrono a costruire la casa che già a Natale la famiglia De Rossi potrà abitare. Il giovanissimo Vittoriano passa da un’azienda all’altra, facendo esperienze sempre più formative. E intanto alla “serale” di Cusano Milanino ha la fortuna di trovare professori di vaglia, come quel Di Giovanni che ha fatto le norme UNI per l’Italia e da imprese come la Pirelli e la Breda gli ingegneri che insegnano ai ragazzi a progettare.

Gli anni passano, e anche il militare. Vittoriano compie 26 anni e si sposa con Laura Beretta, la donna forte che sarà la colonna contabile della sua azienda e, soprattutto, la compagna di una vita: 58 anni di matrimonio, sempre al suo fianco, mai indietro, qualche volta magari anche davanti…
Il giovane uomo è lanciato e cerca sempre nuove opportunità di crescita. Le più importanti gli verranno offerte da un costruttore di macchine rotocalco, che gli apre le porte del florido settore della stampa, e da una grande multinazionale dove presto diventa un caporeparto stimato e ben retribuito.

Ma per lui non può essere un traguardo. L’ambizione che lo muove non è la carriera aziendale ma “capire cosa sapevo fare davvero”. Siamo nel 1969. Vittoriano De Rossi, ormai capofamiglia con due figli piccoli, Roberta e Ivan, di giorno dirige la produzione altrui e di sera realizza in proprio le flange per i serbatoi che gli commissiona un paesano. Arrivano i primi soci e le prime divisioni, le prime cambiali per comprare una casa nuova e i primi apprendisti, che pian piano sono diventati operai e hanno dato nuova linfa a un’attività artigianale sempre più solida.

 

Nella foto a partire da destra: Vittoriano De Rossi, il Sindaco in carica di Paderno Dugnano Ezio Casati e l’assessore alle attività produttive Paolo Mapelli.

 

La CNA, le istituzioni e la collaborazione fra pari
Lo sviluppo della De Rossi Vittoriano che conosciamo oggi è segnato da una serie di incontri determinanti, primo fra tutti con la CNA. La Confederazione Nazionale dell’Artigianato apre la dimensione collettiva che eroga formazione e servizi, indica nuove strade e prospetta forme inedite di collaborazione fra pari, come quelle degli insediamenti artigianali e, più tardi, dei consorzi di imprese così ben sperimentati in Emilia, che moltiplicano il peso contrattuale dei soci e ne rafforzano la presenza sul mercato, anche all’estero.

Per Vittoriano sono la grande scuola da imprenditore e, finalmente, la strada per riscattarsi dall’eterna sudditanza ai grandi clienti che nel consorzio trovano una controparte collettiva: più forte del singolo piccolo artigiano (anche in sede di negoziazione) e capace di garantire forniture complete.
Ma, soprattutto, la CNA è il luogo dove Vittoriano conosce altri artigiani come lui, che diventano i suoi maestri e i suoi compagni, con cui fa i grandi passi che lo porteranno fuori dalla cantina verso il suo primo capannone. Schiaroli, Rossoni, Carcano, Andreotti, Gatti e altri ancora… è insieme a loro che andrà a dialogare con una municipalità illuminata (quella del Sindaco Strada, che li ha aiutati a realizzare il primo insediamento artigianale della Lombardia), a fare il lungo giro delle banche alla ricerca di finanziamenti (approdando finalmente alla BPM che “ha creduto in noi”), a bussare le porte della Regione per far valere quella Legge 14 che, tramite Artigiancassa, erogava prestiti a tasso agevolato per trasferire le attività produttive in luoghi adeguati ai nuovi standard di sicurezza e salubrità.

Dopo molto impegno e tanta incertezza, la tenacia e la lungimiranza la vincono e nell’estate del 1978 tutte e 14 le aziende artigiane che hanno dato vita al progetto si trasferiscono nell’insediamento di Paderno, disegnato “a credito” da due giovani e bravissimi architetti, Pagani e Aprà, segnalati dalla CNA, dove la De Rossi Vittoriano occupa i suoi primi 300 metri quadri. Il morale è altissimo, come la pila di cambiali e come l’inflazione che, a quei tempi, è lievitata al 18% facendo la fortuna dei debitori a tasso fisso.

Per la De Rossi Vittoriano è l’inizio di un lungo percorso di consolidamento e sviluppo, agevolato dalla vicinanza con la grande Avery Etichette, dove Vittoriano si attesterà come il fornitore di riferimento per i progetti speciali, aprendo così quel fiorente filone di attività nel campo del converting che ancora oggi rappresenta una parte preponderante dell’offerta della società.
Nella foto: Vittoriano con i figli Ivan e Roberta e il nipote Fabio.
La stagione delle piogge e la nuova vita
Ma dopo il lungo periodo positivo della fondazione e dello sviluppo, ecco arrivare “la stagione delle piogge” che la Vita non risparmia a nessuno. Arriva con la crisi che ha fatto chiudere tante imprese, fra cui molti clienti della De Rossi Vittoriano, e arriva con l’infarto che, il giorno della vittoria italiana sulla Germania ai Mondiali di Calcio dell’82, coglie l’imprenditore in bicicletta – la sua passione di sempre. Solo la sua lucidità e una corsa all’Ospedale eviteranno il peggio, permettendo di superare la crisi.

Vittoriano ha la pelle dura. Si riprende bene, e la sua azienda anche.
Oramai la De Rossi è diventata il punto di riferimento per i progetti “impossibili” – e non solo di nuovi sistemi ma anche delle mille varianti che gli industriali chiedono ai loro fornitori di impianti e non ottengono, perché al di là dei pochi interventi basilari previsti dal programma produttivo non si va.
A Paderno si disegnano, realizzano e testano gruppi da installare sulle macchine del cliente per aggiungere nuove funzionalità o raggiungere nuovi livelli di produttività, spesso prospettando soluzioni a cui il committente non aveva pensato e che fanno dell’artigiano veneto un prezioso consulente.

Lo sviluppo ritrovato si consolida grazie alla fiducia di committenti sempre più numerosi e spesso molto importanti e con l’aiuto del consorzio Comarp, che Vittoriano, insieme a un gruppetto di artigiani tenaci e visionari come lui, fonderà su basi nuove di autogestione e impegno diretto. Sarà la porta che apre ai grandi committenti (la Pirelli, per fare un bel nome) e darà slancio ulteriore a una società già solida, che alle fiere B2B raccoglie visite e consensi, che si costruisce da sé le macchine ad alta tecnologia per realizzare all’interno tutte le lavorazioni e che, al momento giusto, coglie l’occasione per raddoppiare l’area produttiva. Questa volta è Laura a tirare la volata, rompendo gli indugi del marito e facendo, ancora una volta, quadrare i conti.

Se ne accorge anche Ivan, il figlio di Vittoriano, ingegnere a pieni voti con il suo stesso genio per la meccanica, impiegato nell’azienda del suo professore di università. E lo sa bene anche Roberta, la primogenita, brava come la madre in contabilità e amministrazione, che da Parma già da tempo gestiva i conti dell’impresa paterna.
E così, dopo un pranzo di famiglia entrato negli annali dell’azienda di Paderno, eccoli entrambi imbarcati nel nuovo ruolo di imprenditori, con Vittoriano a iniziare la sua nuova vita da “pensionato” – ogni giorno al lavoro sul tornio e attivissimo consulente e consigliere di un’azienda florida che oggi rappresenta la vita dei suoi figli e il futuro dei suoi nipoti. Tutti “zucconi” come lui, seri e leali come lui, capaci come lui.

Forse certe doti si trasmettono nel DNA. Di sicuro i principi si insegnano con l’esempio e quelli buoni passano di generazione in generazione.


RINGRAZIAMENTI
Come leggiamo in questa storia, Vittoriano De Rossi sa bene che senza l’apporto di tante, tantissime persone, le sue doti e la sua ambizione non sarebbero bastate a realizzare quella che possiamo a buon titolo definire “un’impresa”.

I suoi ringraziamenti, sentiti e non rituali, vanno anzitutto alla moglie Laura, amata, rispettata e molto stimata compagna di vita e di sfide, sostegno quotidiano e rifugio sicuro, ai figli Roberta e Ivan.

E poi a tutti i collaboratori che hanno lavorato e ancora lavorano alla De Rossi Vittoriano, tanti da una vita, altri “solo da qualche decennio”, fedeli membri di quella famiglia allargata che è una piccola azienda artigianale. Un ringraziamento particolare al nostro commercialista Rag. Luciano Beretta e al figlio Dott. Loris Beretta, che ci seguono dal lontano 1972.

E gli altri? Impossibile menzionarli uno ad uno, ma chi ha partecipato a questa Storia sa bene quanto è stato importante

GRAZIE A TUTTI!